Ho la testa fra le nuvole

sono sbadato, si, sono proprio sbadato; ma e' il prezzo che bisogna pagare per vedere tutto dall'alto: ogni tanto mi trovo con la visuale ridotta ad un metro, felice di essermi perso tra le nuvole. A proposito io odio volare...siiii, ve l’ho detto, sono sbadato: io odio volare ma ho la testa fra le nuvole.

venerdì, aprile 14, 2006

bruxellesgenovafobia

Non sono le molte le cose che mi fanno ammettere di avere paura, ma per la partenza degli aerei faccio un'eccezione. Ogni volta mi chiedo come, una cosa fatta a forma di supposta con due ali e qualche elica, riesca a stare in cielo. Lo so, tutto dipende dalla differenza di pressione tra sotto e
sopra le ali (http://www.viaggiandonline.it/servizi/fobiavoli.htm), ma proprio non capisco perchè, ogni volta che quelle cavolo di ruote si staccano dal suolo, sento la stessa sensazione che provo guardando... guardando... ah ecco, guardando proprio una supposta che sto tenendo in mano; cioè capisco che oramai mi rimane solo il tempo per prendere le misure prima di prenderla in... in realtà (che finezza, sapete in Belgio ho frequentato un istituto di Bon Ton), volando, si entra a fare parte di un mondo pieno di piccole sorpresine che sarebbero belle per chi non teme il volo, ma che, ai miei occhi, si trasformano in odio e distruzione.
Per comodità vostra vi scrivo le differenze che passano tra tre categorie di persone che prendono l'aereo: il maiale italiano, ovvero chi non vede l'ora di tornare a riprendere le brutte abitudini che aveva perso durante il soggiorno all'estero, l'intellettuale italiano, ovvero colui che è rimasto completamente conquistato dalla cultura estera un pò come i romani dopo che conquistarono la grecia, e io ovvero me medesimo.
La prima sorpresa è il cibo che portano sull'aereo: il maiale prende tutto e pensa che sia un modo per rendere dolce la vita, l'intellettuale prende un panino dal nome impronunciabile perchè pensa che sia un buon metodo per mostrarsi esterofili, io invece ho lo stomaco bloccato dal pensiero che tutto questo sia una sorta di versione moderna della favola di Hansel e Gretel(capitemi!).
Sugli aerei c'è anche la possibilità di prendere bibite fresche a scelta: il maiale prende una bottiglia di perrier e pensa che, finalmente, dopo mesi berrà acqua gasata e potra' dire "viva la regina del belgio" ruttando, l'intellettuale prende un succo di frutta per togliersi il gusto della
cipolla che era nel panino alla diavola mangiato pochi istanti prima, io non prendo niente pensando che sia l'unico modo di non far notare alla hostess che sto tremando.
Poi ci sono i quotidani; ogni linea che si rispetti dà la possibilità di prendere un giornale a scelta: l'intellettuale prende un giornale in lingua tedesca che parla della politica italiana e pensa che sia un buon modo di capire come mai e come non mai, il maiale acchiappa un giornale per vedere la vignetta in prima pagina e lo sport dalla trentesima in poi e pensa che siano un buon modo per giustificare le altre 29 pagine, io chiedo balbettando un giornale a caso per poterlo storcere in volo e penso che non sia proprio carino aprirlo a pagina 23 su uno speciale che parla del nuovo museo dedicato ad Ustica aperto il giorno prima (6 aprile) a Bologna (ma non potevano toglierlo le hostess. porca vacca!).
Infine ci sono le hostess: il maiale le consuma per bene guardandole tutto il volo e pensa che le sue chances se le è giocate sul rutto di prima, l'intellettuale si lancia in una dissertazione sul fatto che negli altri paesi gli aereoporti non sbagliano mai e che invece in Italia tutto va a rotoli pensando che quello sia un buon modo per fare colpo ma dimenticandosi che anche lui è italiano e, molto peggio, ha una cipolla in gola, io le guardo e penso che se gli angeli mi sono già venuti a prendere allora non ho sofferto poi chissà quanto(ehi!).
L'atterraggio invece non è così tragico, anche perchè, penso che Genova di notte sia l'unica cosa che mi farebbe guardare verso il basso anche sotto un meraviglioso cielo stellato.
Volevo salutare l'unico Marco genovese rimasto in Belgio visto che il giorno della partenza, preso dal terrore, non l'ho fatto. Gli avevo promesso di continuare a scrivere per raccontargli un pò di casa, ma per un attimo ho pensato di non poter più trovare niente di cui narrare, poi sono
sceso dall'aereo, ho visto il pulmino dell'aeroporto che ci prendeva per farci coprire i 5 metri che separavano l'aeroplano dal gate, ho sentito le persone che già si lamentavano perchè il cellulare non campizzava, ho intuito che gli scaricavaligie scaricavano le valige lanciandole, e a quel
punto ho capito che ero tornato a Genova in Italia (esiste altro posto più strano di questo?).
allora ci vediamo
...alla Prossima

venerdì, aprile 07, 2006

Play

Questa e' l'ultima novella che scrivo, qui, dal Belgio. Avrei voluto raccontarvi della saletta ricreativo-mangereccia, dove io e i miei compagni di avventura ci ritrovavamo per passare lunghe e, purtroppo, terminabili pause in cui ci abbuffavamo dei dolcini, avrei voluto raccontarvi dei panini che mangiavo, di come riuscivo ogni giorno ad ordinarne uno diverso per poi rimanerne considerevolmente disgustato, avrei voluto raccontarvi del centro storico di Gent, dei centoventi campanili che si trovano a distanza di 10 metri l'uno dall'altro, avrei voluto raccontarvi della lavanderia automatica che perdeva acqua dal soffitto e cosi' uno poteva anche farsi la doccia, avrei voluto raccontarvi della scala, mai vista una cosi' ripida, che dovevo fare ogni giorno per giungere alla mia casetta (e per vedere se avevo chiuso la porta ogni volta che uscivo), avrei voluto raccontarvi della mia casetta , dell'odore che emanava, e della lotta che ho fatto per estirparlo comprando ogni genere di deodoranti e assorbiodori (che poi ho capito che si annullavano a vicenda) e lavando il pavimento, ahime', ogni sera. Volevo raccontarvi dei 5 euro strappati a meta' che girano qui in Belgio e che io mi sono subito assicurato, e volevo raccontarvi di tanto tanto altro, ma si sa che non tutto e' destinato per rimanere fissato nella memoria, e cosi' io ho agito un po' come fa il nostro cervellino. Cervellini, la risposata all'indovinello era Fango, infatti e' terra bagnata, ogni tanto i politici ci fanno dimora, e se si isola diventa Nobile, cioe' se fosse isola sarebbe Creta...
Va beh, iniziamo con le storie serie, per me non e' facile parlare di me, cosi', a potenziali sconosciuti -so che per chi crede all'astrologia questo e' dovuto al fatto che sono pesci ascendente vergine, il mio mondo si trova tutto dentro a me e percio' e' difficile mostrarlo, ma per me, io sono come i miei occhi, solo chi sta vicino a me per un po' di tempo si accorge che sono verdi, o almeno cosi', fino ad adesso, e' sempre successo - e quindi dico solo una cosa: io sono fortunato perche' da cosi' lontano mi siete sembrati ancora piu' vicini.
So che molti di voi in questo momento si trovano bloccati tra problemi che finiscono solo quando ne iniziano altri piu' grossi; ognuno di noi attraversa momenti cosi' e credo che la cosa piu' bella che io abbia capito qui in Belgio e' che quando sei fermo, ad un certo punto della vita, l'unica persona che puo' premere quel maledetto tasto play sei tu e che le scuse non esistono. Cosa aspetti?
Per quelli invece che come me preferiscono il cussio divertente? smemorato e nosense non vi preoccupate dalla prossima volta vi raccontero' tutto su come Genova ha accolto il mio ritorno: commentero' le prime pagine dei giornali, e le dichiarazioni della Zena da Beive... quindi vi aspetto

Alla prossima...

martedì, aprile 04, 2006

Le sei birre e i tre infami.


Il Belga che non sapeva nulla dell'Italia e tantomeno di Genova, mi stava spiegandoquali erano le due cose per cui era famoso il Belgio. Oggi quella discussione mi sembra totalmente assurada, ma in quel momento tutto aveva un senso in quanto la griglia metallica che circondava la festa privata nella quale mi ero intruffolato mi faceva ricordare di aver mantenuto una promessa.
Prima Birra: Ieri (domenica), per non farmi mancare niente dalla vita, mi sono svegliato alle sei per seguire le safety car del GP di Australia, ma mezz'ora dopo ero di nuovo fra le braccia di Ipno. La sveglia, che evidentemente non crede alle divinita' greche, mi ha riportato alla vita di tutti i giorni appena due orette dopo. Avevo organizzato tutto: giretto a Bruxelles la mattina e giretto a Ninove (dove termina il giro delle Fiandre e dove lavoro abitualmente) il pomeriggio; tutto sembrava intelligente la partenza era intelligente, l'arrivo era intelligente, il viaggio era intelligente ma io? Dopo rapida colazione, un treno particolarmente in orario (mica siamo in Italia) mi ha portato alla stazione Bruxelles Centrale. A Bruxelles ho scoperto (chissa' come mai?) che andare a visitare l'Atomium la domenica a mezzogiorno non e' proprio intelligente. Dopo un'ora di coda ho potuto iniziare a girare per le palle della gigantesca costruzione. L'atomium e' diviso in due parti, le palle basse, che si girano utilizzando scale mobili e non, e la palla suprema, che si raggiunge utilizzando un ascensore che come dice la ragazza dell'ascendore nel '58 era il piu' veloce d'europa (chi se ne frega?); quindi visto che con un biglietto potevo visitare tutte e due le parti, mi dovevo scoppiare altre due code, ma per fortuna, per quella dell'ascensore, sono riuscito a passare per un apppartenete ad un gruppo di tedeschi ed il tempo si e' dimezzato (senno' altro che giramento di palle...). All'uscita, visto che ormai erano le 2, mi sono recato a mangiare in un fast(neanche tanto vista la coda) food (neanche tanto visto il cibo) Le Quick, ma balbuziente dalla fame, invece di chiedere un Big Bacon ho chiesto un Big Mac, panino di punta del Mac Donald, ed una birra, nell'ilarita' generale della folla.
Seconda birra: a questo punto dopo una veloce visita alla Grand Place, mi sono diretto in stazione per fare un biglietto per Ninove; la cosa difficile e' che gli orari in Belgio sono divisi in due tabelloni, feriali e festivi, e i dati che avevo preso erano solo di quelli feriali; cosi', dopo molte avventure linguistiche delle quali non vorrei narrare in questo momento, mi sono ritrovato alle 16.20 alla stazione di Dender##### ... in the middle of nowhere. Sapendo ormai che il giro era bello che finito mi restavano due scelte: treno per Gent per arrivare a casetta oppure treno per Ninove alla disperata ricerca di Cassani e Bulbarelli. Raccogliendo tutta la mia incoscienza ho preso il treno che portava al sole di Ninove. Arrivato sul luogo del delitto (l'arrivo) che si trova a cento metri dal palazzo dove lavoro mi sono dato da fare per cercare Italiani e personaggi vari, ma niente da fare.Girando la mia attenzione e' stata attirata da alcune ragazze che stavano aspettando per un autografo all'entrata di una zona recintata. L'entrata era veramente inviolabile: quattro varchi larghi non piu' di mezzo metro ognuno dei quali era controllato da due bestie di satana due metri per tre. Ero proprio sul punto di cedere e tornare a casa con le pive nel sacco, quando un tizio forse intenerito dalla mia faccia stravolta, mi ha detto qualcosa in olandese e ad un mio cenno dubbioso, mi ha dato il suo pass!! Ho aspettato un poco e sono entrato dietro a due personalita' belghe, che onore, il buttafuori mi ha fatto anche un cenno di assenso misto invidia, chissa' chi erano quei due? Comunque, il pass che avevo non mi permetteva, di avere un braccialetto speciale che serviva, in teoria, per ritirare tutta la birra che volevo, dico in teoria perche' all'interno di quei capannoni c'era il peggio degli ubriaconi del Belgio, e quindi prendere una birra senza mostrare il braccialetto e' stato un gioco da ragazzi.
Terza Birra: Ho girato in quei capannoni ma di italiani non ne ho visti, forse la batosta per la corsa e' stata dura da digerire, fatto sta che mi trovavo circondato da giornalisti ed ex-campioni di ciclismo belga dei quali io purtroppo non riconoscevo nemmeno un volto. Per buttare giu' quella brutta sensazione ho raccolto da un vassoio di una cameriera un birra appena spillata.
Quarta birra: con la vescica ormai piena mi sono recato in bagno per svuotarla, ma appena ne sono uscito un barbone (fisicamente barbone) mi e' caduto davanti, allora, io e un Belga che assomigliava al proprietario' del Milk che assomiglia a Benny Hill, lo abbiamo aiutato a rialzarsi. Benny Hill ha incominciato a chiedermi di dove ero come mai io Italiano ero riuscito ad entrare, allora io -ormai avevo perso qualsiasi forma di pudore- gli ho confessato l'inghippo; lui ridendo ha indicato di servirmi pure, io ho preso la prima birra a portata di mano, e a quel punto mi sono dovuto sorbire quali erano le due cose per cui il belgio e' famoso (e io che pensavo che non fosse famoso...).
Quinta & Sesta Birra: <<...vedi il Belgio e' famoso per due cose: il bere e il cibo; se tu vai in Francia trovi molti vini raffinati ma il cibo non e' assolutamente buono; anche in Italia trovi ottimi vini ma di cibo avete solo gli spaghetti e le lasagne...>> a questo punto il mio cervello era gia' su una nuvola in alto e il mio corpo annuiva al ritmo di un movimento ogni 10 secondi: in quel momento pensavo che l'azione che avevo fatto era degna di finire nel libro sulla storia del Branco che prima o poi Bogo scrivera', e che la dedica andava a Lastrico del quale io sono stato
solo un piccolo emulatore. A salvarmi da un ritorno a casa ad ora piu' che notturna e dalla delirante conversazione (il belga mi diceva che loro non sanno niente di noi Italiani ma tutto degli Spagnoli e quindi io gli stavo spiegando da brillo in inglese quale era la situazione italiana) ci hanno pensato i miei colleghi che mi hanno invitato ad una cena a Bruxelles durante la quale avrei consumato le due birre rimanenti e dove sarei rimasto vittima dei tre loschi individui. Dentro al tex-mex non so come, non so il perche', ma i tre infami sono riusci con un articolato gioco di frasi a farmi credere che mi avessero spostato di gruppo e che, quindi, mi dovessi trattenere qui in Belgio ancora per 4 mesi circa. In quel momento ho mangiato il Chili con carne piu' amaro che uomo abbia mai degustato. Ora voi dite: "ma come hai fatto a caderci?". A parte il fatto che non sono ancora sicuro che sia stato uno scherzo, e tremo ogni volta che mi squilla il telefono o mi arriva una e-mail dal grande capo, comunque tutte le cose che mi dicevano coincidevano ed erano basate su avvenimenti veramente successi. La prima cosa che ho detto e' stata:"Va beh, niente mondiali con gli amici", la seconda:"se lo sapevo mi evitavo la visita a bruxelles stamattina", somma alla fin fine stare qua non e' poi cosi'... no e' cosi male. ci vediamo al piu' presto.
Alla prossima...

mercoledì, marzo 29, 2006

Il Riciclo


Qua in Belgio tutti impazziscono per il Riciclo,per il riciclo e il riuso. Distinguimo bene i termini: con il riciclo si intende quel processo industriale chimico o di altro genere che permette di trasforamre una cosa ormai inutile in una che crediamo, o almeno ci sforziamo di pensare, utile; alcuni esempi noti sono: le panchine fatte di plastica di bottiglie di gazzosa, i cestini della rumenta fatti con gli LP dei gazzosa, e i concorrenti dell'isola dei famosi.
Il riuso e' molto piu' semplice e in molti pensano sia migliore, tanto e' vero che in Italia non se ne vede l'ombra (se escludiamo lo staccapanni dove tra l'altro mi ritrovo ogni domenica mattina). Ogni bottiglia di vetro infatti dopo essere stata igenizzata, tramite un processo che probabilmete costa di piu' che fare da capo una bottiglia, viene riempita di nuovo, un po' come facevamo tutti quanti da piccoli con lo scherzo della pipi' (se non lo sapevate state tranquilli il mondo si divide in due categorie, chi faceva lo scherzo della pipi, e chi beveva dalla bottiglia: adesso sapete perche' l'acqua era sempre un po' salaticcia).
Ma l'entusiasmo qui in belgio sale in maniera incontrollabile il giorno della spazzatura. IL GIORNO DELLA SPAZZATURA!.Sembra un titolo di un film SCI-FI degli hanni 50 oppure per -va beh mi autocensuro pensa pure a quello che ti va.
In tutti i comuni, durante la settimana, esiste un unico, distinto, e anche un po' misterioso giorno in cui si puo' buttare la spazzatura. A Gent e' il Giovedi'.
E qui, mi direte voi(con voce saputella):"Chi se ne frega, anche in Italia ci sono dei momenti in cui e' vietato buttare la spazzatura ma poi uno la butta via lo stesso...", il vero dilemma qua e' che non ci sono di bidoni, ci sono solo i bidoncini alle fermate degli autobus! Chissa' cosa ci faranno con gli LP dei Gazzosa?
Comunque, i sacchetti si lasciano la sera giusta davanti a casa e da li quasi per magia scompaiono durante la notte. Un po' come la fata dei dentini solo che qui l'euro lo devi lasciare te per comprare il sacchetto. Difatti la tassa sulla spazzatura si paga sul sacchetto che deve riportare il marchio amorevole del comune di residenza.
Ora, esistono due tipi di sacchetto a Gent, quello blu per plastica,latta e confezioni similtetrapack, e quello grigio per il 'Rest' (che io ho sempre sperato fosse il resto cioe' quello che resta). Poi a fantasia si possono lasciare le bottiglie e la carta pero' non tutte possono queste cose possono essere buttate nello stesso Giovedi(credo che cosi' fosse poco complicato): ad ogni casa viene fornito un calendario in lingua Satanica in cui e' specificato per ogni giovedi che cosa e' possibile buttare.I piu' fortunati, come me, riescono ad avere in via del tutto eccezionale un calendario del 2005.
Ho provato ha capire come funziona, ho spedito il calendario alla nasa, e dopo due mesi di calcoli ho capito tutto:il rest si puo' buttare tutti i giovedi,i sacchi blu che chiaramente sono indicati dalla scritta GFT in campo verde si possono buttare un giovedi su due a meno che non ci siano da buttare le piante(non vi siete persi), il Glass, che poi non ho capito chi deve buttare glassa va beh che il belgio e' patria dei dolci pero' :-).., e' il vetro e va buttato via gli altri giovedi sempre che non sia l'ultimo del mese, la carta (papier su fondo blu della plastica) va buttata un po' per strada di sera quando non ti vede nessuno, le lampadine bruciate si fanno entrare a forza nei microscopici cestini per la rumentina che si trovano nei tram, i medicinali scaduti si mettono sotto l'altalena dei bambini, le uova comprate il primo giorno e scoperte scadute dopo un mese e mezzo vanno riportate al negozietto sotto casa che le esportera' in Italia, le pile esaurite si portano al lavoro e le si mettono in una scatola tra il microonde e i dolcini preparati dalle sante donne delle pulizie (quest'ultima mi sembra proprio strana non so se ve la bevete, ma i miei colleghi spero ridano).
Inoltre chi avesse una foresta in casa ha la possibilita' di buttare alcune specie vegetali. Io ho una pianta ma mi sono accorto che era finta dopo un mese e mezzo(insieme alle uova), quando cioe' me l'ha chiesto mia madre.. ecco perche' quando gli parlavo non mi rispondeva, ecco perche' e rimasta sana per tutto il tempo(io pensavo di avere il pollice verde e la inaffiavo ogni giorno), ed ecco perche' e' finita nel sacchetto blu!

lunedì, marzo 20, 2006

La scelta.

Il primo pensiero la mattina qui e' solo uno e riguarda la scelta piu' importante da fare nell'arco di tutta la giornata. So che, per chi di voi e' fatalista, e' impossible determinare la benche' minima presenza di una qualsiasi scelta, figuriamoci poi se ne esiste una cosi' importante da determinare l'intero andamento della giornata... Ma qui e' cosi'. Qua, dove se fossimo fumetti tutto verrebbe detto in ideogrammi cinesi, qui dove le persone non parlano ma mugolano, qui ho trovato il senso della giornata in quest'unica domanda.

Quale cioccolata scelgo?
No, perche' se scelgo la 'classica' cioccolata chocolade, credo che passerei per il solito genovese orso(tra l'altro di sant'olcese) che ha paura delle novita', invece se scelgo quella de luxe ho paura di trovarmi a fare i conti con la mia coscienza che mi dice di non avere ritegno, e mi induce a saltare la cena.
Si ho provato a mischiare le due ma purtroppo mi ero scordato di un detto fiammingo famossimo che piu' o meno in italiano suona cosi':"In tazza che contiene una cioccolata e rimane mezza vuota, non mettere due cioccolate perche' e' mezza piena"... e cosi' due cioccolate non ci sono state ed io ho fatto la figura dell'orso genovese senza ritegno...
Ed a proposito di senza ritegno e di scelta, in alcune piazze qui in Belgio, visto l'elevata presenza di persone iscritte all'AIRE (quindi con diritto al voto), sono apparse le prime pubblicita' per la campagna elettorale italiana(vedi foto e indovinate il partito).

P.S.
Siete a sciare bast#@@, potevate non dirmelo, va beh vorra' dire che in un prossimo post vi spacchero'. Dite a pedda e ad azza che sto seguendo la loro rimonta!
Il principe ricordera' che Anderlecht e' una municipalita' di Bruxelles, che ha fatto conoscere calcisticamente in europa la capitale del Belgio, piu' o meno come e' successo a Bergamo e sicuramente a Genova... invece il basilico, quello si che mi manca ma, purtroppo, non e' l'unica cosa che mi viene a fare visita nei miei sogni di notte .
buona Notte

Alla prossima...

martedì, marzo 14, 2006

Mamma Rai e il bello della globalizzazione.

Scusate il periodo di inattività ma ho avuto un po’ da fare. Infatti in questi giorni pensavo a come sia facile pensare a belinate ed affini, ma di quanto sia difficile trovare il tempo per imbrigliarle e svilupparle in un discorso sensato.
Ho ricevuto molte lettere con alcune notizie sui fatti che sono avvenuti negli ultimi tempi in Italia. Purtroppo, e dico purtroppo perché in questo periodo in Italia si riescono a raggiungere bassezze che farebbero ridere un prepartita di Juve-Inter (e qui mi fermo), qua in Belgio, per una coincidenza quanto mai inaspettata, riesco a vedere Raiuno. Si, dico proprio Raiuno, quella con la farfallina blu! In un primo tempo ero raggiante: pensate che in casetta mia c'e' un televisore vecchio con un telecomando senza 6 tasti; ciò nonostante grazie alla "scimmia" che mi prese la prima sera (cioè la sera in cui, partito da quel di Manesseno con una valigia, mi ritrovai in quel di Gent con un modulo in Olandese per la restituzione di valige smarrite), riuscii a registrare sul canale 40 la mitica ammiraglia di mamma rai.
Ero troppo contento.
E invece poi... ormai so tutto su: la scossa ghigliottinata di Amadeus, i servizi del tg1 in cui in tre minuti bisogna nominare tutti i politici di Italia e, di conseguenza, i nomi di tutti i politici di Italia, la rubrica del direttore Mimun, i pacchi farlocchi di Pupo e le mediane e varianze di Andrea Matiacic, i piccioni fanno ooohhh di Povia, i piedi di Victoria, l'arguzia e l'umiltà di don Matteo, l'orgoglio di Orgoglio parte 3 (ma non bastavano le prime due?), l'amara domenicaIn di Mara, la magnifica arena "che dà sempre un po’ di più" di Giletti, le palle di come eravamo di Baudo, la tintarella di Vespa che gli ha, di fatto, nascosto tutti i nei, e uno mattina di infelicità di Giurato (mi piacerebbe proprio fare un Blog sulla tv, quella si che e' una fucina inestinguibile di belinate&affini...); ma cavolo, proprio quest’anno mi hanno tolto da raiuno 90° minuto, Bonolis, e per quanto riguarda le olimpiadi so che su Raidue facevano uno speciale di 27 ore al giorno, ma io ero costretto a vederle su un canale francese dove i commentatori esultavano alle imprese di Antoine Deneriaz & soci (grrrr).
Comunque mi consolo sapendo che su Raidue stanno facendo vedere Lost di cui ho già visto tutte le puntate e che tra l’altro l’isola non è nient’altro che…;-*)
Domenica, visto che ero bloccato a Gent e fuori spirava un vento glaciale da -10, ho detto: "oggi mi riposerò un po'addormentandomi mentre guardo il GP".
E invece sapete cosa e' successo??? Hanno oscurato Raiuno per tutta la durata, così che ho dovuto seguire l'evento, in una lingua simile al Visigoto delle pianure del volga, su ‘Sporzalive’ e, incredibile, non mi ha narcotizzato. A questo punto non mi ha retto il cuore e ho cercato di cancellare Raiuno dalla mia TV, ma per colpa di quei maledettissimi pulsanti mancanti, non c'e' stato verso (chissà come avrò fatto a metterla?).
Ma non dispero: per fortuna all'orizzonte ho visto l'arrivo di una nuova trasmissione che soppianterà qualsiasi altra cosa vista fino adesso...Amore di R.Carrà. Non so se avete colto la pubblicità: è quella in cui lei abbraccia tutti i bambini del mondo; io ho pensato di rifarla con quello che è per me più caro qua in Belgio e cioè la globalizzazione che mi fa sentire a casa anche se non ci sono (beh immaginate la canzone, il video ve lo mostro appena arrivo a Manesseno, si -sapete che sono deficiente- ho fatto anche quello, dove sono io che canto).
Amore... ...assunbaye


Amore, attualmente, qui in Belgio.
Prima di salutarvi un aiuto: l'ultima frase dell'indovinello e' sgrammaticata, pensateci :-P

Alla prossima.

mercoledì, marzo 08, 2006

Nato l'otto marzo.


Festeggiare il compleanno lontano da casa non e' poi cosi male; beh a parte il fatto che sei lontano da casa. Pero' qua sono in Belgio, dove ancora adesso (gli infedeli) festeggiano il carnevale, e cosi' per fortuna queste sere c'e' qualcosa da vedere; beh chiaramente il carnevale protratto per un mese diventa la festa piu' triste di tutte - eh si cari amici supera incredibilmente anche il temutissimo pomeriggio del ferragosto -.
A Ninove c'e' stata una festa un po' particolare; oltre ai carri e ai coriandoli... no prima vi racconto dei coriandoli: come sapete qui il riciclo e' totale(beh se non lo sapete ve lo diro' un'altra volta) e visto che sono attentissimi a queste cose, i coriandoli non sono altro che i rotondini che si staccano dai fogli quando si inseriscono nei quaderni a buchi; tra l'altro penso che vengano da tutta europa perche' ce ne era una quantita' impressionante, quindi, quando fate un buco ad un quaderno pensate anche a me e al fatto che lo ritrovero' sul divano di casetta. Ora eravamo rimasti alla festa: la festa delle carote, e si, perche' il culmine lo si raggiunge verso le 9 di sera quando da un balcone, alcuni deficienti vestiti da reali, tirano delle carote ad altri deficienti(dei quali io sono un degno rappresentante) che si pestano pur di prenderne una in faccia. Tra le migliaia di carote che piovono dal cielo ce ne e' una d'oro che vale una fortuna...no io non l'ho vinta poiche' ero troppo impegnato a guardare, tra una carota e l'altra, qualche patata->.
Particolare interessante: tutti i ragazzi si vestono da ragazza, e visto che i vestiti da donna erano finiti, l'unico vestito rimasto per me era da carta da gioco...ma indovinate quale...bravi il due di picche.
Somma, per riscattarmi della serata, ho dovuto affrontare un gioco stile enterprise, si quello su cui meta' Manesseno ha vomitato. Ma chiaramente, io che avevo dimenticato tutto cio' e mi ero divorato una bisteccona(mmm che buona), mi sono buttato a capofitto e per poco la lista di manessenesi colti da vomitino non si e' allungata.
Ieri sera ho pattinato(la pista di pattinaggio, qua, e' un campo da hockey) e mi e' venuta una ciocca ad un piede che, stamattina, piacevolmente di buon ora, per farmi gli auguri, ha pensato bene di scoppiare.
Che dire...
dico che sono felice, perche' oggi ho ricevuto tanti vostri messaggi che per me sono dei regali, perche' oggi ho comprato una torta e l'ho mangiata insieme ai miei colleghi, perche' oggi e' il compleanno di mia mamma, perche' anche io come lei sono nato l'otto marzo.
Alla prossima.